Il discorso in guerra. Semiotica e retorica

Scuola Superiore di Studi Umanistici
Università di Bologna

Via Marsala 26
Bologna

11-13 Maggio 2009

Tema del corso

Una disciplina che non sappia rispondere delle forme e delle forze del segno, sarebbe “indegna d’apostrofe”
(parafrasando Canetti, La tortura delle mosche)

Il corso propone alcune ricerche sul discorso strategico e sulle tattiche semiolinguistiche: in particolare sulle “figure polemiche” della retorica e su generi come l’Invettiva e l’Epigramma.
La teoria semiotica possiede una dimensione polemologica che va dall’articolazione oppositiva “profonda” della semantica e della sintassi attanziale fino alla disposizione contrastiva della narratività (Greimas).
Il piano discorsivo inoltre si fonda su una “presa di posizione” enunciativa, manipolatrice di valori e intersoggettiva (Benveniste). Una postura conflittuale che fonda molti atti di linguaggio (in particolare nell’ambito di una semiotica della sanzione) e molte figure di una retorica “allargata” (Fontanille, Rastier).
L’aspetto agonistico della semiosi possiede una componente di intercattura cognitiva – l’anticipazione dell’azione altrui nella propria (Goffman). Poiché nel “conflitto” oltre a convincere bisogna vincere, l’uso dell’istanza “confliggente” comporta anche i problemi semiotici della efficacia: intensività e gradualità; sensibilità somatica (per la violenza della dolcezza v. Zilberberg); passioni del valore (collera, indignazione, ecc. v. Fabbri)

Il corso, predisposto un “minimo epistemico” – filosofico e retorico (Deleuze, Lyotard, Cassin), si interrogherà quindi su (i) atti allocutori come l’esclamazione, l’apostrofe, l’interiezione; (ii) atti valutativi “scomunicanti”: la deprecazione, l’ingiuria e la maledizione, l’anatema, ecc.
A partire dalla suggerimento di Barthes (una “linguistica dell’intimidazione”) e di Jakobson (l’analisi del “Giulio Cesare”) si analizzeranno alcuni esemplari del genere Invettiva (v. pamphlet, ecc.), in particolare quello dell’Epigramma contemporaneo (da Pasolini a Fortini, da Flaiano a Delfini e soprattutto Pagliarani).
Si proporranno illazioni ed estrapolazioni sull’ apostrofe visiva (Frantisi Ducrot) e la caricatura (Gombrich).

Bibliografia

M. Angenot, La parole pamphletaire, Payot, Paris, 1982

E. Benveniste, “Semiologia della lingua”, in AA.VV., Semiotica in nuce, vol. 1, a cura di P. Fabbri e G. Marrone, Meltemi, Roma, 2000

P. Fabbri, “A passion veduta”, in Elogio di Babele, Meltemi, Roma, 2003

J. Fontanille, Sémiotique du discours, Pulim, Limoges, 1998

F. Frontisi Ducrot, “L’apostrofe o lo sguardo dell’immagine”, in AA.VV., Argomentare il visibile, a cura di T. Migliore, Progetto Leonardo, Bologna, 2008

A. J. Greimas, Semiotica. Dizionario di Teoria del Linguaggio, a cura di P. Fabbri, B. Mondadori, Milano, 2007

E. Gombrich, “Le armi del vignettista”, in A cavallo di un manico di scopa, Einaudi, Torino, 1971

E. Pagliarani, “Epigrammi Ferraresi”, in Tutte le poesie, a cura di A. Cortellessa, Garzanti, Milano, 2006

F. Rastier, Arti e scienze del testo, Meltemi, Roma, 2005

Sémiotique du discours et tensions rhétoriques, a cura di J. F. Bordron e J. Fontanille, Langages, n. 137, marzo 2000

C. Zilberberg, Violence de la douceur, v. sito di E/C. Rivista on-line di AISS

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