La comunicazione a venire. Conversazioni sul futuro della comunicazione

un progetto di Bologna 2000
in collaborazione con la Biblioteca dell’Archiginnasio

Comitato per Bologna 2000
Comune di Bologna
Regione Emilia-Romagna
Provincia di Bologna
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Università degli Studi di Bologna
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna

5 Ottobre – 1 Dicembre 2000
Biblioteca dell’Archiginnasio – Sala dello Stabat Mater
Bologna

Paolo Fabbri cura e introduce un ciclo di incontri sul futuro della comunicazione con esperti internazionali: Eliseo Veron, Ignacio Ramonet, John D. Barrow, Régis Debray, Jean Baudrillard e Umberto Eco.

Per interrogare il futuro della comunicazione, i suoi presentimenti e le sue prospettive, va preso atto delle sue mutazioni. Dalla prima accezione informazionale – “scambi d’impulsi fisici tra cabine vuote”, diceva E. Goffman – si è giunti progressivamente ad una definizione dei fenomeni comunicativi che tiene conto dei meccanismi di (i) Significazione, di (ii) Trasmissione e di (iii) Efficacia.

(i) Significazione
L’attenzione si è portata sulla costruzione e la interpretazione del Senso. Sui meccanismi di produzione della significazione, ma anche di sparizione e distruzione dei significati (incomprensioni, fraintendimenti e cosi via).
È in corso una estesa esplorazione (i) dei diversi Formati Comunicativi e dei loro frames: narrazioni di finzione o dell’informazione; generi discorsivi, retoriche politiche e divulgazioni scientifiche e cosi via; (ii) dei meccanismi di enunciazione nei media vecchi e nuovi e delle incessanti trasformazioni e traduzioni

(ii) Trasmissione
Dopo Benjamin e Mc Luhan, ritorna l’interesse verso la Trasmissione dei testi, attraverso le differenti sostanze espressive (musicali, fonetiche, visive, ecc.) e i loro molteplici sincretismi sensibili (si vedano i new media), con le molte e imprevedibili implicazioni estesiche ed estetiche.
La “serie” tecnica – scientificamente autonoma e socialmente condizionata – presenta un’evoluzione fatta di innovazioni e di obsolescenza. Il processo strumentale di trasmissione, tra razionalità e bricolage ha ritmi singolari di esacerbazione e di rallentamento.
La rivoluzione informatica ci ha abituato all’idea di continue trasmutazioni di senso tra sostanze già incompatibili e alle molteplici ibridazioni e protesi tecnologiche. E ai rischi che comporta nelle relazioni tra uomo e natura.

(iii) Efficacia
Questi linguaggi di comunicazione, all’intersezione tra sostanze espressive e dispositivi semantici, hanno capacità pragmatiche riconosciute e canoniche (stampa, televisione, cinema, fotografia, ecc.). Sono però costantemente duplicati da un “mercato nero” della comunicazione, fatto di contraffazioni e falsificazioni, di crittografie e rotture di codici. Fenomeni decisivi questi, per comprendere l’Efficacia Simbolica della manipolazione comunicativa. Le comunità umane – dalle generazioni e ai generi, fino ai partiti e alle nazioni – sono definite ormai dalla pragmatica delle comunicazioni, dalla loro forza performativa, più che da una tipologia di appartenenze e di pratiche. I nuovi formati comunicativi e le ibridazioni tecniche e semantiche de-costruiscono il sociale e lo riarticolano con effetti di indeterminazione che si estendono dalla globalizzazione ai fenomeni settari.
L’analisi della comunicazione a venire si presenta inoltre particolarmente ricca di responsabilità. In un tempo in cui, come si è detto, passiamo senza fine dal presente al presente, anche le prognosi e i programmi si comportano come self fulfilling prophecies, profezie che si autodeterminano.

Paolo Fabbri

Programma

Giovedì 5 Ottobre – ore 17.30

Eliseo Veron
Per una semiotica tra i due mondi

ELISEO VERON è nato in Argentina nel 1936.
Ha studiato filosofia a Buenos Aires e si è specializzato in Linguistica a Parigi, all’Università di Paris VIII.
È stato direttore del Centre de Recherche sur le Médias all’Università di Paris VIII ed è attualmente direttore della scuola post-laurea in Scienze della Comunicazione presso la Universidad Hebrea Argentina Bar Ilán a Buenos Aires.
La sua preparazione europea e la conoscenza del mondo complesso della comunicazione sudamericana ne fanno un esperto senza pari per conoscere il futuro della comunicazione globale. Tra le sue opere ricordiamo:
Ethnographie de l’exposition. L’espace, le corps et le sens, in collaborazione con M.Levasseur (1984)
Les spectacles scientifiques télévisés. Figures de la production et de la réception, in collaborazione con E. Fouquier (1986)
La sémiosis sociale. Fragments d’une theorie de la discursivité (1988)
Espaces du livre (1989)
Conducta, estructura y comunicación. Escritos teóricos 1959-1973 (1996 3a ed.)
Esto no es un libro (1999)
Efectos de agenda (1999)

Giovedì 12 Ottobre – ore 17.30

Ignacio Ramonet
La tirannia della comunicazione

IGNACIO RAMONET è nato in Spagna nel 1943.
Ha studiato semiologia e storia culturale alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (Parigi). È attualmente professore di Teoria della Comunicazione all’università Denis-Diderot di Parigi (Paris VII) e professore associato all’Università Carlos III di Madrid e all’università di San Pietroburgo. È inoltre direttore del mensile francese Le Monde Diplomatique.
Nei suoi studi teorici più recenti come nell’impegno giornalistico, Ramonet si presenta oggi come un profondo conoscitore e vivace critico del pensiero unico della glocalizzazione.
Ramonet è autore di numerose opere sui media e la geopolitica, di cui tra le più recenti ricordiamo:
Le Chewing-gum des yeux (1981)
La Communication victime des marchands (1989)
Como nos venden la moto, con N. Chomsky (1995)
Nouveaux pouvoirs, nouveaux maître du monde (1996)
Géopolitique du chaos (1997)
Internet, el mundo que llega (1998)
Rebeldes, dioses y excluidos, con M.Aguirre (1998)
La Tyrannie de la communication (1999)
Geopolitica y comunicacion de final de milenio (1999)
Tra le traduzioni italiane:
Il pensiero unico e i nuovi padroni del mondo, con F. Giovannini e G. Ricoveri (1996)
Geopolitica del caos (1998)
La tirannia della comunicazione (1999)

Giovedì 19 Ottobre – ore 17.30

John D. Barrow
Comunicare la scienza. Perché, come e per chi

JOHN D. BARROW è nato in Inghilterra nel 1952.
Dopo gli studi universitari in Matematica si è specializzato in Astrofisica a Oxford.
È stato professore a Oxford, Berkeley e nel Sussex, dove sino al 1999 è stato direttore del Centro di Astronomia. Attualmente è professore di Scienze Matematiche a Cambridge e direttore del Millenium Mathematics Project.
Oltre che per la sua fama di scienziato, Barrow è riconosciuto come uno dei grandi comunicatori della scienza contemporanea, nelle sue scoperte teoriche e nelle sue implicazioni umane e sociali.
Le sue opere, tradotte in 27 lingue, esplorano gli aspetti storici, filosofici e culturali di astronomia, fisica e matematica. Tra di esse segnaliamo:
The World Within the World (1988)
Theories of Everything (1991)
Pi in the Sky: counting, thinking and being (1992)
The Origin of the Universe (1993)
The Artful Universe (1995)
Impossibility: the limits of science and the science of limits (1998)
Between Inner Space and Outer Space (1999)
The Book of Nothing (2000)
Tra le traduzioni italiane:
Perché il mondo è matematico? (1992)
Teorie del tutto: La ricerca della spiegazione ultima (1992)
La luna nel pozzo cosmico: contare, pensare ed essere (1994)
Le origini dell’universo (1995)
L’universo come opera d’arte (1997)

Giovedì 16 Novembre – ore 17.30

Régis Debray
Eccesso di comunicazione, difetto di trasmissione

RÉGIS DEBRAY è nato in Francia nel 1940
Normalista e filosofo, Debray è noto per il suo impegno politico (dalla prigione per aver combattuto a fianco dei guerriglieri guevaristi alla ferme posizioni sulla guerra in Kosovo).
Già consigliere del presidente della Repubblica francese, Debray si è dedicato poi allo studio della Mediologia, disciplina di cui è tra i fondatori e il cui campo ed influenza è in straordinaria espansione.
Tra le sue opere, che coniugano politica e ricerca letteraria e estetica con le ricerche sull’immagine e sui media, ricordiamo:
Le pouvoir intellectuel en France (1979)
Le Scribe (1980)
Cours de Médiologie générale (1991)
Vie et mort de l’image, une histoire du regard en Occident (1992)
L’État séducteur, les révolutions médiologiques du pouvoir (1993)
Manifestes médiologiques (1994)
Transmettre (1997)
Croire, voir, faire (1999)
Tra le traduzioni italiane:
Lo Stato seduttore: le rivoluzioni mediologiche del potere (1997)
Vita e morte delle immagini: una storia dello sguardo in Occidente (1999)

Giovedì 23 Novembre – ore 17.30

Jean Baudrillard
La violenza dell’immagine e la violenza fatta all’immagine

JEAN BAUDRILLARD è nato in Francia nel 1929.
Inizia la sua formazione come germanista per approfondire poi gli studi di Sociologia sotto l’influenza di Bataille.
Ha insegnato all’università di Paris X-Nanterre dal 1966 ed è stato professore invitato in molte delle più grandi università internazionali. Ha fatto parte dell’Institut de recherche sur l’innovation sociale, laboratorio del Centre national de la recherche scientifique.
Sociologo di rinomanza mondiale, filosofo, Baudrillard ha dedicato numerose opere all’analisi della società contemporanea con una attenzione critica ai fenomeni della comunicazione. In particolare ha riflettuto con inimitabile stile e lucidissimo spirito di previsione sui fenomeni di simulazione e di progressiva dematerializzazione della realtà. Tra le sue opere ricordiamo:
Le Système des objects (1976)
De la Séduction (1980)
La Transparence du mal (1990)
La Guerre du Golfe n’a pas eu lieu (1991)
Le Crime parfait (1994)
L’Echange impossible (1999)
Tra le traduzioni italiane:
La società dei consumi (1976)
Lo scambio simbolico e la morte (1984)
Le strategie fatali (1984)
L’ America (1988)
La trasparenza del male (1991)
Della seduzione (1997)
Il parossista indifferente (1998)

Venerdì 1 Dicembre – ore 17.30

Umberto Eco e Paolo Fabbri
L’avvenire della comunicazione

Chiude il ciclo una riflessione conclusiva di Umberto Eco, introdotta da una presentazione sintetica di Paolo Fabbri.

Per informazioni:
Tel. +39 051 203040
www.bologna2000.it
bologna2000@comune.bologna.it

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