Far corpo: in tutti i sensi

All’interno di
Adolescenza, corpo e linguaggio nel reame dei social

Sike Società Cooperativa
Lab_O laboratorio transdisciplinare permanente di formazione e ricerca

Cascina polifunzionale Mare Culturale Urbano
Via Gabetti 15 (zona san Siro)
Milano

24 – 25 maggio 2018
Venerdì 25 maggio 2018, 10.45 – 13.00
Conversazione magistrale con Paolo Fabbri
Far corpo: in tutti i sensi
Adolescenza – Corpo – Linguaggio tracciano i contorni di una forma instabile, costantemente in bilico sull’orlo della trasfigurazione.
L’adolescenza è il territorio sul quale si ingaggiano furiosi combattimenti col corpo sfuggente e nel quale trovano consistenza segni inattesi, lingue segrete, formule senza apparente soluzione.
Ogni persona che voglia accompagnare i giovani nel passaggio all’età adulta sa come sia difficile trovare le parole per dire di queste smaniose manipolazioni; e a maggior ragione questa difficoltà la conoscono gli educatori, gli insegnanti, gli operatori psico-sociali, il personale sanitario e tutte le figure professionali che lavorano con i ragazzi per rinforzarli nel loro percorso di crescita o per aiutarli in una fase di acuta criticità (segnalata, ad esempio, da stili di vita irregolari o dalla commissione di un reato o dall’assunzione di sostanze stupefacenti o dall’insorgenza di disturbi psichici o da altri tra i molti ‘campanelli di allarme’).
Si è però prodotto un salto che ha radicalizzato le ‘ordinarie’ difficoltà: gli ambienti social, le comunicazioni per immagini, la delocalizzazione delle esperienze hanno reso enigmatico quel che prima era complesso.
L’ipertrofico sviluppo del visuale, le disaggregazioni nelle produzioni di senso e di soggettività, le inedite velocità nelle relazioni e nelle esperienze individuali, i repentini passaggi tra contesti reali e ambienti virtuali, hanno introdotto una profonda crisi di senso e di metodo nei saperi della cura, nelle pratiche educative, nelle scienze umane, nei costrutti giuridici e più in generale nelle discipline che si propongono di intervenire a favore dei giovani e delle comunità.
Vi è una produzione adolescente di nuovi linguaggi ‘fuori controllo’ e, con essi, vi è la costruzione di impensati mondi.
Appare ineludibile affrontare direttamente la questione dei linguaggi e dei loro funzionamenti per aprire a costruzioni linguistiche, interpretative e operative che possano emanciparsi dal rischio di essere inerti perché incapaci di cogliere il senso di quel che accade o, all’opposto, di essere espressione di un puro esercizio di potere tecnico-trattamentale.

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