Ciclo di incontri: La mediazione culturale

Semiotica dei linguaggi specialistici (Prof. Paolo Fabbri)
Centre for Media and Communication Studies “Massimo Baldini”
Con il supporto della Fondazione Sigma Tau
Marzo – Maggio 2010


Gli incontri si svolgeranno presso la LUISS, viale Romania, 34, Roma.

Lunedì 29 Marzo, alle ore 16,45, in Aula 200
Un manager per la comunicazione culturale-scientifica: incontro con Carlo Fuortes

Introduce Pino Donghi.

Saluto di apertura del Preside della Facoltà di Scienze Politiche, Prof. Sebastiano Maffettone.

Carlo Fuortes è dal 2003 amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, che gestisce l’Auditorium Parco della Musica.
Manager ed economista, da più di venti anni svolge studi e consulenze sui temi dell’economia della cultura.
Insegna Sistemi organizzativi dello spettacolo dal vivo presso la laurea in DAMS dell’Università Roma Tre ed Economia dei beni e delle attività culturali presso la Scuola di specializzazione della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia.
Autore di saggi e pubblicazioni è presidente di IZI spa, società di analisi e studi economici, consigliere di amministrazione della Fondazione Cinema per Roma, vicepresidente dell’Associazione per l’Economia della Cultura e membro della giunta esecutiva di Federculture.

Pino Donghi, semiologo di formazione, è stato per oltre vent’anni segretario generale della Fondazione Sigma-Tau e insegna Modelli psicosociali della comunicazione della scienza all’Università di Bergamo.

 

Martedì 20 Aprile, alle ore 14,00, in Aula 403
Scienza ed economia a teatro: incontro con Luca Ronconi

Introduce Pino Donghi.

Luca Ronconi, che ha un’esperienza di attore, ha esordito nel 1963 come regista teatrale, affermandosi come il maggior regista italiano. Ha diretto fra l’altro la Sezione teatro alla Biennale di Venezia, il Laboratorio di progettazione teatrale di Prato, il Teatro stabile di Torino, il Teatro di Roma, e dal 1999 cura la direzione artistica del Piccolo Teatro di Milano. Fra le sue attività nella formazione spicca la scuola di perfezionamento per attori presso il Centro teatrale di Santa Cristina a Gubbio.
La sua lunghissima carriera lo consacra come uno dei protagonisti assoluti del teatro internazionale.
Nel suo percorso di ricerca ha trattato temi scientifici con opere quali il Candelaio di Giordano Bruno (1968) e Ignorabimus di Arno Holz (1986).
Nella stagione 2001- 2002 con la collaborazione della Fondazione Sigma-tau ha realizzato Infinities, uno spettacolo sul concetto di infinito e sui suoi paradossi, tratto da un testo scritto per l’occasione dal matematico John Barrow. Nel 2002 l’opera ha vinto il Premio Ubu come miglior spettacolo della stagione.
Nel 2006 per le Olimpiadi della cultura di Torino ha messo in scena Biblioetica, dall’omonimo dizionario di bioetica curato da G. Corbellini, P. Donghi e A. Massarenti, e Lo specchio del diavolo, «una cavalcata sulla storia dell’economia dal paradiso terrestre ai giorni nostri», da un testo dell’economista Giorgio Ruffolo.

«Un teatro che continua a usare come elementi strutturali fondamentali il personaggio, la biografia e il dialogo, non può essere altro che un teatro tradizionale ottocentesco […] Anche nel teatro ottocentesco ci sono stati testi e spettacoli che trattavano di scienza, però l’argomento non modificava minimamente la struttura o la drammaturgia […] Viceversa penso che la rilevanza che la scienza ha oggi anche nel condizionare la nostra vita quotidiana debba riflettersi a teatro in un modo innovativo, ossia vedere non come il teatro può parlare della scienza ma in che modo la scienza può parlare a teatro» ha dichiarato Ronconi in un’intervista a erewhon.
Pino Donghi, semiologo di formazione, è stato per oltre vent’anni segretario generale della Fondazione Sigma-Tau e insegna Modelli psicosociali della comunicazione della scienza all’Università di Bergamo.

 

Giovedì 6 Maggio, alle ore 10,30, in Aula polivalente (115)
La scienza in tv: incontro con Piero Angela

Introduce Pino Donghi.

Piero Angela, dopo aver lavorato a lungo in Rai nei giornali radio e telegiornali, inizia a ideare e produrre programmi su temi scientifici con le formule più diverse, spaziando dai documentari sul progetto Apollo alle indagini sulla parapsicologia, dal corpo umano agli animali preistorici, dalle vite di personaggi storici alla ricerca della vita nel cosmo. Le centinaia di programmi realizzati in oltre trent’anni sono stati venduti in più di 40 paesi, e in Italia ne fanno l’esempio per antonomasia di comunicazione scientifica capace di coinvolgere il grande pubblico.
La trasmissione più nota, Quark, nasce nel 1980 e nel tempo si articola in numerosi format, dai minispot (Pillole di Quark) ai documentari naturalistici e di esplorazione prodotti da autori nazionali (Quark Italiani), fino a Superquark. Oltre ai consueti servizi scientifici, tecnologici e naturalistici, Superquark propone serate monotematiche su temi sociali, psicologici e scientifici dibattuti da esperti in studio, e gli Speciali dedicati a personaggi come Leonardo Da Vinci. La formula esce dai confini della scienza con serie come Quark economia e Quark Europa. Da ricordare la collaborazione con Bruno Bozzetto, i cui cartoni animati aiutavano a spiegare i concetti più ostici.
Oltre Quark, Angela conduce uno spazio culturale in Domenica In, scrive il film Il giorno prima, tiene serate a tema da spazi pubblici quali il Palazzetto dello sport di Torino e l’Auditorium di Roma, scrive sui giornali ed è autore di 32 libri, con una tiratura di oltre due milioni e mezzo di copie.
Fra i riconoscimenti vanno citati il premio Kalinga per la divulgazione scientifica dell’Unesco (1993), molte lauree honoris causa e la medaglia d’oro per la cultura conferita nel 2002 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Pino Donghi, semiologo di formazione, è stato per oltre vent’anni segretario generale della Fondazione Sigma-Tau e insegna Modelli psicosociali della comunicazione della scienza all’Università di Bergamo.

 

Lunedì 17 Maggio, alle ore 16,45, in Aula 200
La scienza per i diritti umani: incontro con Giovanni Sabato

Introduce Paolo Fabbri.

Se si pensa all’arcipelago di attori che opera per i diritti umani balzano alla mente Ong, istituzioni nazionali e sovranazionali, commissioni di verità e tribunali. Un’altra categoria sta però acquistando un rilievo crescente: gli scienziati. In seguito a gravi abusi, che siano gli orrori di un conflitto decennale o la tortura di un singolo prigioniero, è essenziale ricostruire l’accaduto con la massima esattezza possibile: per recuperare una memoria storica condivisa, per perseguire i responsabili, per riconoscere la dovuta riparazione alle vittime, o permettere ai familiari di conoscere la verità sulla loro sorte. In tutti questi ambiti, la scienza ha ruoli importanti da giocare.
Fra i tanti esempi, si può ricordare come antropologi e genetisti hanno aiutato le madri dei desaparecidos argentini a conoscere la verità sul destino dei figli e far condannare i loro assassini, e a ritrovare i nipoti rapiti dai militari. Medici e psicologi sono stati una forza portante del movimento internazionale contro la tortura, svelandone molti aspetti imprevisti ed elaborando gli strumenti per riconoscere e aiutare le vittime. I ragionamenti degli statistici hanno dimostrato trama e attori del genocidio in Guatemala, e hanno inchiodato alle loro responsabilità politici e militari della ex Jugoslavia. Le immagini satellitari hanno scavalcato le cortine di segretezza dietro cui i regimi della Corea del Nord, della Birmania o del Sudan occultavano campi di prigionia, massacri e devastazioni, e forse aiuteranno a prevenire nuovi crimini.

Giovanni Sabato, giornalista scientifico, che ha affrontato questi temi in un libro (Come provarlo? La scienza indaga sui diritti umani, Laterza, Roma-Bari, 2010; prefazione di Marcello Flores), li illustrerà con particolare riguardo agli impieghi delle immagini satellitari nella documentazione e nella denuncia degli abusi, e ai risvolti comunicativi di queste iniziative.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento