Armi e segni. I termini della guerra


Da: Unità, mercoledì 18 settembre 2002.


È iniziato lunedì il seminario del semiologo Paolo Fabbri che inaugura così i corsi della Scuola europea di Studi avanzati di Napoli. Il titolo del seminario è «Le parole e le armi» e si terrà fino al 20 settembre e in ottobre dal 14 al 18 (Suor Orsola, ore 10).
La Scuola europea vuole essere una risposta alla crisi istituzionale dell’Università italiana, un progetto ambizioso che si basa su un modello interdisciplinare nel tentativo di costruire, oltre alle scuole d’eccellenza per studenti, delle Grandes Ecoles postuniversitarie, sul modello francese. La Scuola ha messo insieme il meglio delle istituzioni universitarie napoletane (Suor Orsola, Orientale, Istituto di studi filosofici) ed è articolata in quattro sezioni: Comunicazione linguistica e letteraria, Diritto, Filosofia, Storia (presiedute rispettivamente da Domenico Silvestri, Pietro Rescigno, Tullio Gregory, Pietro Craveri).
Il seminario di Paolo Fabbri prevede due settimane di studi intensivi per i dottorandi che hanno superato le prove di ammissione e che, con frequenza obbligatoria, saranno alloggiati in condizione di campus universitario. Oltre alle lezioni di Fabbri su «Le immagini della battaglia: la strategia e la mischia» sono previsti gli interventi di specialisti italiani e stranieri (D. Silvestri, A. Davidson, A. Lombardo, Dal Lago, F. Jullien). Il seminario di Fabbri ruota tutto attorno al tema della guerra. Ma l’approccio che viene scelto è di mettere a fuoco il suo carattere generale: i segni e le armi. Ma soprattuttto oltre alle parole (narrazioni, scenari, argomentazioni) le immagini della battaglia: pittura, fotografia, cinema, media. «Da queste emerge chiaramente che la battaglia e in particolare la mischia – spiega Fabbri – è un luogo di indeterminazione e reversibilità che può mettere in scacco tutte le strategie. Insomma il tema è “the fog of the war”, la mischia di elementi di corpi e di passioni».

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